16 marzo 2011

ARRIVANO I TURIDDO BOND

Da aprile sarà possibile sottoscrivere per i soci di Unicoop Firenze un nuovo strumento finanziario

Si tratta di un prestito vincolato a 18 mesi con tacito rinnovo alla scadenza


Una lettera ai dipendenti comunica in questi giorni che l'interesse corrisposto sarà a tasso variabile a partire da l'1
,6% netto

Le nostre molte perpless
ità


Un'altra vita sarà anche possibile, come sostiene Campaini, ma non certo con gli interessi che Unicoop Firenze prospetta per i propri soci.

La cooperativa fiorentina aveva già reso noto in febbraio che stava lanciando un nuovo tipo di investimento. Per rendere possibile l'operazione, il 12 giugno 2010, l'assemblea dei soci aveva approvato le modifiche al regolamento di raccolta del prestito sociale. Queste modifiche, entrate in vigore il 1 settembre scorso, sono inserite nell'articolo 5 bis.

Abbiamo già manifestato i nostri dubbi su questa operazione, in particolare per quanto riguarda il tacito consenso al rinnovo. Alla scadenza dei 18 mesi infatti, a meno che non lo si richieda un mese prima per iscritto, il prestito si rinnova automaticamente per ulteriori 18 mesi.

Considerato che l'età media del socio prestatore è piuttosto elevata, questo aspetto del prestito ci pare non solo ambiguo, ma in contraddizione con i valori stessi della cooperativa (siamo su una linea del tutto teorica i cui fondamenti pratici si sono smarriti da tempo). Crediamo che Unicoop avrebbe dovuto tenere un approccio meno opaco e rimborsare il prestito a scadenza, come avviene ad esempio con tutti i prestiti obbligazionari e come un occhio più attento agli interessi dei soci anziché ai propri avrebbe certamente consigliato. Diciotto mesi mesi per una persona anziana sono tanti, figuriamoci ingabbiarla per altri 18 (si va per i 3 anni complessivi), magari per una semplice dimenticanza, cosa che alle persone anziane (e non) può capitare, vero Campaini?

Ma veniamo alla novità annunciata con una lettera ai dipendenti proprio in questi giorni. Unicoop firenze rende noto il rendimento di questo prestito vincolato a 18 mesi.
Riportiamo dalla lettera: «Il tasso di remunerazione è stabilito dal Consiglio di gestione e non è fisso per tutto il periodo del vincolo. Può subire aumenti o diminuzioni, ma sarà sempre maggiore di quello applicato sul libretto. Il tasso in vigore è l'1,60% netto, il 2% lordo.»

Inoltre Unicoop ci fa sapere che «Se nei 18 mesi il tasso scende al di sotto di quello al momento della sottoscrizione (o del rinnovo) il socio ha 60 giorni per richiedere l'estinzione di tutto il deposito vincolato, che verrà rimborsato con gli interessi maturati fino al giorno del ritiro.»

Passiamo alle nostre considerazioni.
Siamo di fronte dunque ad un prestito a tasso variabile, che ha come "pavimento", cioè il tasso minimo che tiene in piedi il vincolo, quello stabilito al momento della sottoscrizione. Se Unicoop scende sotto questa soglia il socio prestatore ha la facoltà di uscire dal prestito percependo il rateo maturato fino a quel momento. L'ingrediente davvero sconcertante è che NON SI SA su quali basi il tasso varia. Chi sottoscrive il prestito è in pratica nelle mani, più o meno oculate, del Consiglio di Gestione Unicoop. Anche qui l'opacità regna sovrana.

Attualmente il tasso iniziale che sarà da riferimento per i primi 18 mesi è stato determinato nella misura del 1,6% netto su base annua. Siamo molto delusi e preoccupati da questa scelta sulla remunerazione, perché la troviamo davvero miserrima. Possibile che Unicoop Firenze, la quale gestisce (dati bilancio 2009) un prestito sociale che supera i 2 miliardi e 787 milioni di euro, non possa offrire, contro un vincolo a 18 mesi tacitamente rinnovabile, un trattamento remunerativo dignitoso? Sono in un mare di guai?

Considerazioni sui tassi.
L'Istat ci comunica che l'inflazione a febbraio 2011 segna un nuovo record, attestandosi al 2,4%. Ne consegue che se il risparmiatore vuole difendere il proprio capitale dall'erosione determinata dall'aumento dei prezzi dovrà trovare un rendimento uguale o superiore a questa percentuale. Nel caso del prestito di Unicoop non solo non si copre l'inflazione, ma siamo sotto di 80 punti base.

Vista la vampata inflattiva, i tassi ufficiali di sconto della BCE - fermi da tempo all'1% - si muoveranno al rialzo con ogni probabilità già dal prossimo aprile. A renderlo noto senza tanti giri di parole è stato il presidente Trichet che ha prospettato un possibile aumento nel corso dell'anno di 50 punti base (+0,50). Gli ha fatto eco il governatore della banca centrale tedesca, Axel Weber, il quale si spinge a prevedere un rialzo nel corso dell'anno di ben 3/4 di punto (+0,75) dei tassi ufficilai BCE. Se consideriamo che il terremoto giapponese e l'impatto disastroso sulla centrale nucleare di Fukushima sta obbligando (italia esclusa, ma c'è il referendum) a rivedere le politiche sul nucleare e i relativi investimenti, questo potrebbe riversare la richiesta di energia sia sulle fonti rinnovabili, sia su quelle classiche (in primis il petrolio) aumentandone i prezzi ed accentuando la tendenza inflattiva (inflazione importata).

Comparazioni.
Come è nostra abitudine, forniamo ai lettori alcune semplici comparazioni con titoli che per caratteristiche sono equiparabili con l'investimento proposto da Unicoop. Già la volta scorsa abbiamo parlato dei buoni postali a 18 mesi, confrontiamo ora con alcuni rendimenti di titoli dello stato italiano, sottolineando un fattore non secondario e cioè che la solvibilità del paese Italia è una garanzia creditizia assai superiore a quella che può fornire Unicoop Firenze.

BOT. Ad oggi il Bot con scadenza 15 marzo 2011 offre un rendimento netto del 1,36%.
BTP. Il Btp con scadenza 15 ottobre 2012 (durata residua 18 mesi) offre oggi un rendimento netto annuo del 2,039%.

Potremmo continuare, ma con tutta la buona volontà più che andiamo avanti, più che la proposta di Unicoop Firenze ci lascia molto delusi e come detto, preoccupati.



1 commento:

Anonimo ha detto...

A MIO PARERE QUESTA MANOVRA POTREBBE NASCONDERE QUALCOSA DI PREOCCUPANTE DA PUNTO DI VISTA DEI CONTI DI UNICOOP. VEDREMO I BILANCI DI FINE 2010 COSA CI DIRANNO.