21 maggio 2011

82 ESUBERI E TERZO BILANCIO NEGATIVO PER UNICOOP TIRRENO. L'AZIENDA CHIEDE TAGLI E FLESSIBILITA'


La Coop presieduta da Marco Lami (foto) archivia in rosso il terzo bilancio consecutivo

82 esuberi che verranno assorbiti con ammortizzatori sociali e scivoli per il prepensionamento, previo accordo sindacale




Ottandue esuberi, 74 nella sede di Vignale Riotorto, 8 in quella di Terni. Sono questi i numeri che ieri mattina di direttore del personale della Coop Tirreno, Paolo Palmerio (già coordinatore Cgil-Filcams per Unicoop Firenze nei primi anni 90 - nota blog), ha comunicato ai sindacati. Diminuzione dei consumi e calo delle vendite, soprattuto negli Iper, costringeranno la Coop a chiudere anche il bilancio 2010 in rosso, dopo aver perso 24 milioni nel 2008 e 20 nel 2009.

«Ai sindacati stamani non ho portato, né porterò, lettere di licenziamento», rassicura il Palmerio. Ciononostante la Coop è intenzionata a portare avanti il suo progetto di ristutturazione. Il confronto su come saranno gestiti gli esuberi non è neanche cominciato.

I sindacato hanno infatti chiesto di verificare i numeri ufficio per ufficio. Ma i conti in realtà i dirigenti Coop li hanno già fatti. È molto probabile che si faccia ricorso agli ammortizzatori sociali, accompagnando i più anziani, per contributi ed età, al pensionamento. Ma prima occorre passare dalla verifica e da un eventuale accordo.

Ma come è possibile che gli organici si siano gonfiati così tanto da rendere nececessari tagli così drastici? «Quattro anni fa - spiega Palmerio - abbiamo ristrutturato le rete di vendita. Gli iper, secondo il modello francese, erano strutturati come aziende autonome, avevano un'amministrazione separata ed ognuno provvedeva per conto proprio agli acquisti.

Avevamo dieci ipermercati, tutti con la propria struttura contabile e commerciale». La ristrutturazione di quattro anni fa ha dunque alleggerito la rete, ma appesantito il centro di Vignale. «Ne eravamo cosapevoli - sostiene il direttore del personale - ma abbiamo deciso di non procedere ad una ristrutturazione contemporanea per evitare grossi traumi. Ora siamo arrivati al nodo: dobbiamo ridurre i costi centrali».


20 maggio 2011

Il Tirreno



1 commento:

blear00 ha detto...

cialtroni...hanno fatto un disastro. Cialtroni e basta