31 maggio 2011

FUSIONE TRA UNICOOP TIRRENO E UNICOOP FIRENZE?

La voce non nuova che circola con insistenza ci lascia alquanto dubbiosi, in ogni caso i tempi non sarebbero rapidi

Ne trarrebbe giovamento immediato Unicoop Tirreno, al terzo bilancio negativo e con 82 esuberi dichiarati


LIVORNO. Tre anni di bilancio in rosso sul fronte di Unicoop Tirreno, conti in attivo, invece, dalla parte di Unicoop Firenze, che inizia seriamente a progettare una campagna di espansione. Quanto basta per tornare a parlare della possibile fusione tra le due coop. O per meglio dire, di una incorporazione: Firenze, che gode di una posizione più solida, ingloberebbe Vignale Riotorto.

Da Unicoop Tirreno la smentita arriva secca e senza troppi giri di parole («Solo chiacchiere senza fondamento», dicono i vertici), ma nonostante ciò la voce sembra assumere una consistenza sempre maggiore. È vero, come fanno notare anche i vertici della "nostra" Coop, che della fusione con la sorella fiorentina se ne parla da anni e non è mai successo nulla. Ma questa volta la voce circola con insistenza anche nei palazzi della politica livornese e, a ben vedere, proprio la situazione finanziaria di Unicoop Tirreno potrebbe accreditare maggiormente l'ipotesi rispetto al passato.

Basti pensare che la Coop della costa, dopo aver perso 20 milioni di euro nel 2008 e 24 nel 2009, chiuderà il bilancio in rosso anche per il 2010. Dato che i conti della cooperativa tirrenica non tornano da tempo e visti anche gli esuberi di personale (82 i dipendenti da mandare a casa, di cui buona parte nella "sede madre" di Vignale Riotorto) ipotizzare che venga incorporata dalla cooperativa i fiorentina non sembra un progetto troppo irrealistico. Tutt'altro. Prove di convivenza tra le due realtà sono già in corso.

Come sottolineano, anche con un certo orgoglio, da Vignale. C'è stata la creazione della società Levante, ossia il soggetto che ha visto unite le forze di Unicoop Tirreno e Unicoop Firenze per acquisire le licenze e gli spazi così da dare vita, a Livorno, alla zona commerciale del Nuovo Centro. «È una normale collaborazione, come avviene di norma fra le 9 cooperative presenti in Italia», rassicurano dalla sede centrale della Coop lungo costa. Com'è una collaborazione - infatti a Vignale la portano come un esempio - anche quella attivata tra le due cooperative toscane per acquistare un supermercato a marchio Coop a Napoli. Ma di fondersi con Firenze o addirittura di passare in subordine rispetto alla realtà del capoluogo toscano, a Vignale non ne vogliono neanche sentir parlare. Coop Tirreno assicura di avere una propria autonomia e un proprio consiglio direttivo.

E di voler andare avanti così. Ma c'è da invertire la rotta a livello finanziario. Nell'eventuale fusione, a primeggiare sarebbe senza dubbio Unicoop Tirreno, che vanta un virtuosismo particolare rispetto alle altre cooperative, quanto a prezzi al consumo e a costi per la gestione centrale: la Coop costiera, in una situazione di debolezza economica, potrebbe rappresentare il viatico perfetto per permettere alla "sorellona fiorentina" l'espansione verso l'Italia centro-meridionale. E a proposito di Unicoop Tirreno: niente da fare al centro commerciale Fonti del Corallo, per la riapertura del ristorante ex Fini Fastfour. Il punto ristoro è stato rilevato dalla cooperativa locale 8 marzo, ma sono passati cinque mesi dalla chiusura e ancora non è chiaro quando i clienti potranno tornare ad utilizzare il servizio.



31 maggio 2011

Il Tirreno



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