24 luglio 2011

TRAGEDIA ALL'UNICOOP FIRENZE: SICUREZZA SOTTO INCHIESTA


La procura apre un fascicolo dopo la morte di un dipendente nel magazzino di Scandicci





La Procura della Repubblica e gli uomini del dipartimento dell’Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro ieri hanno lavorato alacremente per fare piena luce sul tragico infortunio costato la vita ad un dipendente dell’Unicoop impiegato nei magazzini di approvvigionamento di via dei Pratoni, a Scandicci. Il pm Paolo Canessa ha aperto un fascicolo: dovrà fare chiarezza sulle cause dell’improvviso schianto del muletto costato la vita a Claudio Pierini, morto giovedì mattina mentre lavorava in magazzino.

In base ai primi accertamenti dei carabinieri, il 52enne non si sarebbe accorto di una chiazza d’olio sul pavimento, avrebbe perso il controllo del mezzo finendo contro una scaffalatura. L’inchiesta della magistratura dovrà valutare anche eventuali responsabilità o omissioni a partire dagli organismi proposti alla sicurezza, gestione e organizzazione del settore.

Il magistrato ha disposto l’autopsia che potrebbe essere effettuata già stamani nel reparto di medicina legale di Careggi. Poi la salma verrà restituita ai familiari per il funerale. Per permettere a tutti i dipendenti di partecipare alle esequie e dare l’ultimo saluto a Claudio Pierini - peraltro molto apprezzato dai colleghi che lo ricordano come una persona buona - la cooperativa ha indetto un lutto che coinvolgerà tutti i 104 punti vendita.

Ieri mattina al pm Canessa sono stati consegnati gli atti contenenti gli accertamenti svolti sul luogo dell’incidente subito dopo l’incidente; è una prima relazione dell’Asl, che dovrà accertare se le strutture così allestite siano conformi alle norme di sicurezza. Inoltre se il lavoratore, che da tempo aveva problemi di salute e per questo veniva sottoposto a frequenti controlli medici, fosse abilitato alla guida del muletto, anche alla luce di eventuali farmaci assunti.

Il magazzino teatro della tragedia era stato riaperto da una decina di giorni dopo una ristrutturazione ed era destinato ad ospitare tra l’altro il reparto profumeria. Secondo quanto emerso finora, in occasione della riapertura era stato effettuato un sopralluogo a cui avevano preso parte anche il responsabile sindacale per la sicurezza sui luoghi di lavoro e il medico competente: in quell’occasione sarebbe stata valutata la ristrutturazione nel suo complesso, la nuova pavimentazione, le finestre costruite secondo la normativa antincendio eccetera.

Gli inquirenti dovranno anche accertare il corretto svolgimento delle pratiche (comprensive della planimetria del magazzino e della collocazione delle vie di fuga) effettuate dall’azienda per ottenere la certificazione della Asl, necessaria per l’uso del magazzino. Prima della sua riapertura le Rsu hanno avuto due incontri con la direzione, uno a fine giugno, l’altro all’inizio di questo mese: in quell’occasione la direzione aveva comunicato la riapertura del reparto profumeria nei magazzini di approvvigionamento.

Resta da capire perché in questo magazzino gli spazi fossero troppo stretti, la via di fuga troppo corta e la scaffalatura che ha causato la morte del dipendente, a seguito di un forte trauma toracico, fosse troppo bassa (circa un metro e trenta di altezza), come sostengono le Rsu.

Resta da chiarire quando è stato fatto il sopralluogo a seguito di cui è stato dato l’ok alla riapertura del magazzino e cosa fosse emerso in quella occasione.



23 luglio 2011

Carlotta De Ciutiis

Il Gornale della Toscana



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