25 maggio 2012

CASO «VESTIZIONE» IN UNICOOP FIRENZE: LA FILCAMS DI AREZZO NON CI STA

La Filcams-Cgil di Arezzo prende in considerazione la via della vertenza sulla vestizione distinguendosi dagli altri territori dell'organizzazione

Riuscirà nell'impresa?


Crediamo che ormai sia nota ai più la sentenza con la quale il Tribunale del Lavoro di Firenze ha recentemente riconosciuto ad alcuni dipendenti del punto vendita Unicoop del Neto (Sesto F.no) il diritto a vedersi retribuito il tempo necessario ad indossare gli abiti da lavoro.
Ad essi, e solo ad essi, è consentito dunque di usufruire di 10 minuti giornalieri per il cambio degli abiti, inoltre Unicoop ha dovuto rimborsare gli arretrati fin dal febbraio 2010.
I 5 del Neto si sono appoggiati al sindacato di base Flaica-Cub per essere assistiti nella vertenza.

Se non lo sapete, vi diciamo anche che l'argomento della vestizione era materia di discussione all'interno delle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale (CIA) di Unicoop Firenze. Quello che invece nessuno sa, noi compresi, è che tipo di accordo fosse stato trovato su questa spinosa materia. Perchè dobbiamo supporre che un accordo ci fosse, dal momento che più di una volta siamo stati ad un passo dalla firma del suddetto (che peraltro non c'è stata per tutt'altri motivi).

Sappiamo che cosa aveva chiesto Unicoop: la vestizione fuori dall'orario di lavoro!
Questo nonostante un' ampia serie di precedenti giuridici di Cassazione che avevano preceduto la sentenza che apre un varco anche in Unicoop Firenze. Non conosciamo però la posizione dei sindacati al tavolo. Come non ne conosciamo molte altre, dal momento che nessun testo è stato prodotto e/o divulgato e che sembra perciò pluasibile tutto e il contrario di tutto (a seconda delle opportunità e del momento).

E' anche trasparente come la questione sia stata posta sul tavolo del CIA proprio da Unicoop Firenze nell'estremo comprensibile tentativo di vanificare una vertenza apertasi nei primi mesi del 2010. Sicuramente non se ne trova traccia nella piattaforma rivendicativa sindacale approvata dai delegati e siamo pronti a scommettere che se ne sia cominciato a discutere solo dopo l'apertura della vertenza stessa.

Ma tutto questo appartiene ormai al passato; veniamo alla situazione odierna.
La sentenza arriva in un momento di stallo della contrattazione, sospesa su richiesta delle OO.SS., e pare mettere in difficoltà quest'ultime almeno quanto Unicoop.
I lavoratori del Neto, compresi i delegati, ottengono un'assemblea alla presenza delle rappresentanze provinciali dei sindacati nella quale chiedono con decisione che il diritto conquistato dai 5 colleghi venga esteso anche a loro.

Hanno un bel daffare i funzionari intervenuti per gettare acqua sul fuoco! Intanto passano i giorni. Filcams, Uiltucs e Fisascat non si esprimono. Non chiedono un incontro urgente con i rappresentanti di Unicoop, le trattative per il CIA non ripartono, nessun volantino, nessun comunicato ufficiale sulla vicenda, niente...
Non è la prima volta. Ci siamo ormai abituati ai silenzi assordanti e alla mancanza di informazioni divenuta talmente sistematica da poter essere considerata una vera strategia dell'omertà.
Passa un mese e qualcosa accade. Eppur si muove... verrebbe da dire.

Le rappresentanze sindacali della provincia di Arezzo scrivono ad Unicoop Firenze, nella persona del suo Presidente del Consiglio di Gestione, per richiedere l'estensione del diritto alla vestizione a tutti i dipendenti. La firma è del membro provinciale Filcams dell'esecutivo aziendale.
Nella lettera si va anche oltre. Si chiede ad Unicoop un riscontro positivo entro 7 giorni dal ricevimento, altrimenti ci si rivolgerà alle autorità competenti per la tutela dei diritti dei lavoratori.
Perchè ciò parta solo da Arezzo e non dalle altre province, o magari in modo unitario, non siamo in grado di dirvelo. Ma tant'è...

Pochi giorni ed arriva la risposta da parte della Responsabile relazioni risorse umane di Unicoop.
Viene contestato al firmatario la sua reale rappresentatività, gli si rammenta pure che il suo mandato di Rsu è scaduto (ci chiediamo perchè riconoscere la commissione trattante il CIA allora, dal momento che son scaduti pure loro). Vi si ribadisce che la posizione di Unicoop continua ad essere quella espressa in sede di giudizio e si fa intendere che ci sarà un ricorso alla sentenza avversa. Poi la Responsabile si dice aperta comunque ad un confronto in merito alla questione, ma dice pure di considerare l'attuale orario di lavoro dei dipendenti Unicoop Firenze come un orario "privilegiato". Si dimentica però di citare come ci siamo arrivati a quell'orario! Insomma una risposta tra lo stizzito e l'intimidatorio. Bello stile, non c'è che dire.

Si alza un vespaio in casa Filcams-Cgil. Gli altri stanno a guardare, forse c'è pure chi si diverte.
Viene convocato un incontro presso la Cgil regionale, sono presenti anche i delegati di Arezzo. Sembrano decisi ad andare avanti sulla strada intrapresa.
Immaginiamo che ci sia stato un bel dibattito, al termine del quale pare che le decisioni prese siano le seguenti: l'argomento vestizione verrà trattato separatamente dal rinnovo dell' Integrativo Aziendale e sembra pure che stesso destino sarà riservato alla questione del pagamento della festività del 4 novembre (ma l'azienda sarà disposta ad estromettere questi temi? Mah..)

Verrà al più presto spedita una lettera alla Direzione di Unicoop al fine di chiedere un incontro per discutere esclusivamente della materia ed un'altra per rispondere a tono alla lettera della Responsabile relazioni. Dopodichè, in base ai risultati emersi dall'ipotetico incontro, si decide sul da farsi. Si pensa anche di riaprire contemporaneamente il confronto sul CIA.

Queste le reazioni in casa Filcams, degli altri non abbiamo notizie, se non che la Uiltucs tra pochi giorni considererà conclusa la trattativa di rinnovo (vedi volantino) e perciò crediamo stia preparandosi a manifestazioni di protesta. Vedremo...





1 commento:

Anonimo ha detto...

Vi regalo una informazione : la questione del cambio di abito verrà discussa il 30 maggio in occasione dell'incontro per la presentazione dei bilanci e del salario variabile.