08 agosto 2012

BOLLATE (MI), TRE LICENZIATI. SCIOPERO ALLA "COOP ALA"









Ancora sciopero e presidio di protesta alla coopertiva Ala di Ospiate, che dal 2007 si occupa dell’imballaggio di prodotti per la cosmetica. «Tre licenziamenti non fermeranno la lotta». I lavoratori denunciano: «Lavoro nero per sei mesi, misure di sicurezza inesistenti, 240 ore lavorate 120 pagate, assunti al terzo livello pagati come sesto livello con 4.000 euro annui di differenza, casa in comodato gratuito ma pagata con detrazione in busta paga». E ancora, «dispositivi individuali di protezione nulli, zero informazione-formazione dei lavoratori al rischio, areazione del fabbricato inesistente con 40 gradi medi d’estate, timbratore per il controllo delle ore assente, il locale mensa vicino ai cessi». Non è il primo sciopero.


Bollate, 8 agosto 2012 - Ancora sciopero e presidio di protesta alla coopertiva Ala di Ospiate, che dal 2007 si occupa dell’imballaggio di prodotti per la cosmetica. «Tre licenziamenti non fermeranno la lotta», urlano i lavoratori che da ieri sono tornati a incrociare le braccia davanti ai capannoni di via Trento 59. «Questi licenziamenti sono la risposta che i vertici della coop danno ai lavoratori che si erano resi protagonisti nei giorni scorsi di una lotta per la dignità, contro lo sfruttamento subito tutti i giorni in fabbrica», dichiarano le rappresentanze sindacali dello SiCobas.

I lavoratori denunciano: «Lavoro nero per sei mesi, misure di sicurezza inesistenti, 240 ore lavorate 120 pagate, assunti al terzo livello pagati come sesto livello con 4.000 euro annui di differenza, casa in comodato gratuito ma pagata con detrazione in busta paga». E ancora, «dispositivi individuali di protezione nulli, zero informazione-formazione dei lavoratori al rischio, areazione del fabbricato inesistente con 40 gradi medi d’estate, timbratore per il controllo delle ore assente, il locale mensa vicino ai cessi». Non è il primo sciopero.

La battaglia è iniziata a giugno, proseguita a luglio, ripresa in questi giorni. «La nostra risposta unitaria sarà sempre la lotta, per questo oggi (ieri, per chi legge, ndr) senza alcuna defezione i 17 lavoratori che chiedevano diritti sono ancora fuori dai cancelli e lo saranno ancora nei prossimi giorni. La solidarietà e l’unità che questi lavoratori hanno già dimostrato per Kokilan, licenziato il mese scorso per avere alzato la testa, non verrà certo meno». Fra loro e vertici della coop è uno scambio di accuse.

«Nessuno sfruttamento, non abbiamo mai saltato uno stipendio, svolgiamo un lavoro regolare. Il nostro obiettivo era formare una squadra di lavoro stabile ma in queste condizioni non è possibile», dichiara Anna Zanotti Fragonara, la titolare della società. Un incontro fra le parti c’è già stato. «Dicono che non abbiamo rispettato l’accordo del 9 luglio ma questo non è vero. Di fronte alle assenze ingiustificate di due lavoratori ci siamo trovati costretti a contestare formalmente e prendere dei provvedimenti disciplinari - aggiunge Fragonara -. È vero anche che abbiamo licenziato tre operai, ma questo dopo tre richiami e altrettanti provvedimenti non rispettati. Noi abbiamo tentato ogni via di dialogo, continuare sulla strada della protesta nuoce soprattutto a loro dato che le ore di sciopero non vengono pagate, inoltre, non è questa la strada per sedersi attorno ad un tavolo».



8 agosto 2012

Monica Guerci

Il Giorno




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