23 settembre 2012

MODENA, LA PROTESTA DEI LAVORATORI DI COOP ESTENSE






"Viviamo in condizioni di vero e proprio ricatto"






 Nella mattinata di ieri i 150 lavoratori della Coop Estense hanno invaso le vie del Centro richiedendo migliori condizioni di lavoro. La manifestazione è stata guidata dal Segretario Filcams Cgil Marzio Govoni.

Una dei lavoratrici della Coop Estense ha detto ad un quotidiano locale: "La qualità del lavoro è degenerata, abbiamo iniziato con diritti e valori, oggi ci troviamo disgregati, maltrattati e viviamo spesso condizioni di vero e proprio ricatto, oggi, invece, non esistono più questi valori. Chiediamo a Coop Estense di non comportarsi da finanziaria, di non fare investimenti milionari in non si sa che cosa, di non ignorare le famiglie. Io non riesco ad andare a lavorare alle 6 del mattino perché non so a chi lasciare mio figlio. Ma la risposta della Coop è 'Questo non è un problema mio'".

Un altro lavoratore ha sottolineato: "In questo ultimo periodo si è decisamente passato il segno. Lavorare così nel 2012 significa non riconoscere più la mia cooperativa, sono costretta a pagare 15 euro all'ora la baby sitter la domenica quando io, invece, ne percepisco 8. È inutile che loro mi dicano di non avere in vendita palloni cuciti dai bambini o di impegnarsi in iniziative ambientaliste, poco ci importa. Bisogna cominciare a lavorare sul territorio e rispettare le persone in quanto tali".

Dalla sua parte il segretario Filcams Cgil Marzio Govoni, ha segnalato: "Sono passati 144 giorni da quando è stato didsdettato il contratto aziendale Coop Estense. Avremmo voluto che si trattasse di uno sciopero normale per Coop Estense, ma abbiamo registrato tentativi di non fare scioperare le persone con argomenti incommentabili".
Govoni, ha aggiunto: “C'è sempre maggiore disorganizzazione portata dalla scelta unilaterale di procedere ad aperture illimitate di negozi e ipermercati che ha portato ad un aggravio per le vite delle persone: l'80% del personale Coop Estense è formato da donne part time che hanno avuto la vita sconvolta dalle aperture domenicali, aperture che hanno reso impossibile la conciliazione tra lavoro e vita personale. Chiediamo non ci siano arretramenti economici, chiediamo si riduca un precariato in azienda oggi forte come non mai"
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Per concludere, il rappresentante sindacale ha sottolineato: “Se fossero cose serie, i gruppi dirigenti le pagherebbero con le loro consistenti retribuzioni. Tutto questo, tra l'altro, avviene in un momento in cui non siamo riusciti con Coop Estense a rispondere alle esigenze dei lavoratori coinvolti dal terremoto in modo adeguato: Coop, infatti, non ha riconosciuto i ratei di 13esima e 14esima sulle casse integrazioni della Bassa. Penso che il costo sarebbe stato molto inferiore rispetto a queste paginate e tutti avremmo fatto una figura migliore".


23 settembre 2012

 MO24.IT
  

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