20 novembre 2012

UNICOOP TIRRENO LASCIA LA CAMPANIA

Nessuna lettera è stata inviata dall’azienda ai lavoratori, per il momento.

La conferma della «trattativa ormai in fase avanzata di cessione del marchio in franchising e della vendita di depositi e magazzini » è arrivata dall’assessorato al Lavoro del Comune Enrico Panini


Napoli - IN CENTO si sono presentati nella Sala Nugnes del palazzo del consiglio comunale in via Verdi. Poi, nel pomeriggio, l’incontro con il presidente Giorgio Napolitano in prefettura. I lavoratori dell’Ipercoop lottano perché la cooperativa non lasci la Campania e non abbandoni loro nell’incertezza. La notizia che l’Unicoop Tirreno (presidente Marco Lami) lascia la regione circola da giorni ma solo ieri i lavoratori ne hanno avuto la certezza.

Nessuna lettera è stata inviata dall’azienda ai lavoratori, per il momento. La conferma della «trattativa ormai in fase avanzata di cessione del marchio in franchising e della vendita di depositi e magazzini » è arrivata dall’assessorato al Lavoro del Comune Enrico Panini. E loro, i lavoratori, scrivono una lettera al presidente Napolitano: «Rischiamo di perdere non solo il posto ma la perdita di valori e di una modalità di lavoro onesto e sano che in una terra come quella campana è difficile da ritrovare ». Il riferimento è allo spirito cooperativistico e all’attività di Vanda Spoto nella regione. «Siamo e operiamo in una realtà cooperativistica - concludono i dipendenti - dove i valori etici, umani e sociali sono al centro e stiamo assistendo invece alla perdita di garanzia dei redditi per molte famiglie e una perdita di socialità in cui tanti di noi hanno creduto ».

Mille i dipendenti a rischio, 2 i supermercati e 3 gli ipermercati da dismettere e cedere in franchising all’azienda Catone, probabile acquirente della provincia di Caserta. «Vogliamo evitare il caso della Carrefour di Casoria - dice una lavoratrice - da 2 anni i lavoratori sono in bilico, prendono la cassa integrazione ma non sanno cosa sarà del loro futuro. Temiamo che un acquirente del nostro territorio ci lasci senza prospettive». «La situazione è preoccupante - sostiene Francesco Staccioli del sindacato Usb - in primis perché la decisione di lasciare la Campania è del tutto territoriale, poi perché il passaggio da un contratto di cooperativa a un privato comporta una riduzione notevole del trattamento per i dipendenti. Non è ammissibile che una bad company gestisca il personale. Si rischia la perdita di occupazione e di salario».

Sin dall’inizio, l’avventura Ipercoop in Campania non è stata semplice, tra battaglie per i permessi, i ricorsi dei commercianti e lo scandalo assunzioni. Quattro anni fa, le prime avvisaglie. Unicoop Tirreno lascia cinque supermercati a Castellammare di Stabia, Nocera Inferiore, Solofra, Rione Traiano a Soccavo e Teverola, in provincia di Caserta, con 150 lavoratori e 25 mila soci.
 
 
 
20 novembre 2012
 
(tiz.co.)
 
La Repubblica
 
 
 
L'Ipercoop di Afragola-Acerra e quello di Quarto stanno per essere ceduti a una società privata
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Napoli - C’è un accordo preliminare che stabilisce i tempi di chiusura della trattativa (tra qualche mese) ma la notizia sta già facendo il giro degli ambienti che contano: L’Ipercoop di Afragola-Acerra e quello di Quarto stanno per essere ceduti a una società privata. Dipendenti, merci e mezzi saranno trasferiti a un imprenditore casertano.

L'ipercoop di Quarto (NA)


L’operazione sarà poi estesa anche agli altri impianti di Unicoop Tirreno, la coop toscana della grande distribuzione. Oltre agli ipermercati di Afragola (210 addetti) e Quarto (180) saranno interessati alla cessione l’ipermercato di Avellino (161) e i supermercati di Napoli-Arenaccia (51) e di S.M. Capua Vetere (60). Complessivamente si tratta di 662 dipendenti attualmente di Unicoop Tirreno e di altri 300 dell’indotto, il cui futuro non è ancora delineato.

Il trasferimento dovrebbe essere concretizzato con una società mista, controllata al 51 per cento dalla Unicoop e al 49 dall’impresa che entrerà in possesso di addetti, merci e logistica. In capo alla Unicoop resterà per il momento il marchio e il prestito sociale. L’attività commerciale sarà affidata all’acquirente.

La notizia è stata confermata dall’assessore comunale di Napoli, Sergio D’Angelo, intervenuto nella sua veste di ex presidente della Lega Coop Campania all’assemblea dei lavoratori, svoltasi ieri nella sala multimediale del consiglio comunale partenopeo. La riunione è stata organizzata dal sindacato Usb Hanno partecipato circa 100 dipendenti delle varie strutture.

Temono di perdere tutto. La notizia della cessione imminente degli Ipercoop è stata confermata anche dall’ europarlamentare Pd Andrea Cozzolino, che ha ricevuto una delegazione dell’assemblea nella sede della Fondazione Sudd, al corso Umberto. «Siamo contro una vendita oscura - ha dichiarato Cozzolino - che non sia chiara e che non dia prospettive». «Comunque non è detto - è la speranza dall’europarlamentare - che la trattativa si chiuda con un solo imprenditore: in Campania sono disposte a venire le cooperative emiliane e sempre qui ci sono imprese serie, in grado di garantire produzione e occupazione».

I timori scaturiscono dal fatto che l’imprenditore che ha stipulato l’accordo preliminare con Unicoop è stato arrestato nel 2011 per una sospetta bancarotta. «L’intento è di attaccare l’occupazione, i salari e i diritti - è il commento di Francesco Iacovone, dell’Usb – l’unica strada è la lotta». L’assemblea dei lavoratori ha votato per lo sciopero, entro dicembre. I confederali hanno chiesto a Unicoop un incontro.



20 novembre

il Mattino

Pino Neri



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