16 ottobre 2013

CAMPAINI LASCIA IL CDA DI MPS E PREPARA L'USCITA DI UNICOOP FIRENZE DALLA BANCA


Campaini con il presidente di Mps, Profumo

Campaini lascia il Cda di Mps ufficialmente per ragioni personali, ma forse siamo ad una svolta storica che comprende anche un graduale ma definitivo disimpegno della partecipazione azionaria nella banca senese fino ad un prossimo rinnovamento dei vertici apicali di Unicoop Firenze




Con le dimissioni dal Cda di Monte Paschi annunciate ieri 15 ottobre, nel giorno del 73esimo compleanno, quelle di Turiddo Campaini, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, paiono essere un gesto dalla portata molto più ampia. La partecipazione di Unicoop in Mps viene da lontano, è cresciuta nel tempo stabilizzandosi infine al 3,7%, passando per ben due aumenti di capitale e in attesa di un terzo. L'ultimo periodo è stato terribile, con la banca travolta da bufere giudiziarie, spolpata da anni di malagestione e operazioni truffaldine che ne hanno depauperato la patrimonializzazione e la capitalizzazione fino a scuoterne le fondamenta, segnando il definitivo ridimensionamento del principale azionista, la Fondazione Mps, così decisivo per la vita di Siena.

Le polemiche però sull'investimento strategico, locuzione con cui pappagalescamente la cooperativa toscana cercava di giustificare le robuste minusvalenze di Unicoop in Mps sono state molte, sia per le gigantesche perdite riportate (nei bilanci iscritte complessivamente per circa 400 milioni) sia per l'uso disinvolto del risparmio dei soci in operazioni di finanza, così teoricamente lontane dal mondo cooperativo, tanto che lo stesso Campaini afferma: Per quanto mi riguarda, sono del parere che la Borsa sia assolutamente incompatibile con la società cooperativa, sono due cose agli antipodi. Ormai la situazione dell'istituto senese sta assumendo una direzione che la porterà comunque ad uscire da Siena e via da quella senesità che fino a poco tempo fa il futuro sindaco della città, Valentini, rivendicava e che invece ora appare perduta, sotto i colpi di un piano industriale drasticamente inasprito dal commissario europeo per gli affari economici, Almunia, tanto che anche Valentini sta tendando di far metabolizzare la nuova realtà ai concittadini.
 
Alla vigilia dell'ennesimo onerosissimo aumento di capitale previsto per il prossimo anno per Mps, con il prestito sociale di Unicoop che è passato da 2,815 miliardi del 2010 a 2,352 miliardi del 2012 (-16,4%) si cerca probabilmente di liberarsi da questa emorragia senza fine con la duplice sconfitta per la cooperativa: ingenti perdite immolate sull'impossibilità di mantenere la banca vincolata al territorio. A Campaini, umiliato anche da una multa di bankitalia, non resta che lasciare. C'è la foglia di fico delle ragioni personali, ma si parla di rottura e di forti dissapori con il tandem Profumo-Viola e non potrebbe essere altrimenti per i motivi già esposti.

In quest'ottica le dimissioni di Campaini dal Cda di Mps sembrano indicare l'uscita definitiva dall'avventura nella banca (che fu) di Siena e forse preannunciare anche un cambiamento ai vertici della coop fiorentina, proprio alla vigilia della celebrazione dei 40 anni della nascita.




16 ottobre 2013


Lavoratori Unicoop


 

Nessun commento: